Revisione di sostenibilità CSRD: cosa ricavare dalle linee guida dell'H2A?
Scopri le direttive dell'H2A per la certificazione delle informazioni extra-finanziarie.
Poiché i primi rapporti di sostenibilità CSRD devono essere completati entro gennaio 2025, l'Alta Autorità di Revisione (H2A) ha pubblicato il 2 ottobre 2024 le sue linee guida riguardanti l'incarico di certificazione delle informazioni pubblicate.
In attesa della pubblicazione della norma europea, queste linee guida devono orientare i revisori francesi nell'esercizio del loro incarico. In questo articolo, ti illuminiamo sull'ambito e sulle principali tappe di questa revisione di sostenibilità!
Revisione di sostenibilità CSRD: richiamo del contesto
Entrata in vigore il 1º gennaio 2024, la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) rafforza e armonizza la divulgazione di informazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) da parte delle grandi imprese europee e delle PMI quotate.
L'obiettivo è in particolare quello di facilitare l'analisi e la comprensione dei dati pubblicati dagli attori finanziari al fine di incoraggiare gli investimenti verso attività sostenibili e così accelerare la transizione a basse emissioni di carbonio.
💡 Da notare : La direttiva CSRD è stata recepita in Francia con l'ordinanza n°2023-1142 del 6 dicembre 2023 e i decreti applicativi n°2023-1394 e n°2924-60.
Per garantire l'affidabilità delle informazioni pubblicate, la direttiva CSRD prevede che il rapporto di sostenibilità CSRD debba essere sottoposto a controllo da parte di un revisore autorizzato. Questa revisione di sostenibilità deve consentire in particolare di verificare che i rapporti riflettano fedelmente la performance e le azioni dell'azienda in materia di sostenibilità.
La direttiva prevede che questo incarico di certificazione possa essere effettuato:
- Sia dal revisore dei conti (CAC) che certifica i bilanci dell'azienda
- Sia da un revisore dei conti autorizzato iscritto presso l'H2A
- Sia da un organismo terzo indipendente (OTI) accreditato dal Comitato Francese di Accreditamento (COFRAC)
🔎 Focus : La scelta del o dei revisori è lasciata alla discrezione dell'azienda.
La missione di certificazione dovrà conformarsi a una norma europea la cui pubblicazione dovrà avvenire non oltre il 1° ottobre 2026. In attesa di questa norma, le linee guida di H2A pubblicate il 2 ottobre 2024 si applicano ai primi audit di sostenibilità che dovranno essere realizzati dal 2025.
💡 Da notare: Queste linee guida aggiornano una prima versione pubblicata a giugno 2023 per adattarla all'entrata in vigore di diversi testi importanti da quella data:
> Il primo set di norme ESRS (European Sustainability Reporting Standards), pubblicate il 31 luglio 2023
> I testi di recepimento nel diritto francese della direttiva CSRD, fine 2023
> Le linee guida del CEAOB (Comitato degli Organismi di Vigilanza Europei) adottate il 30 settembre 2024.
È importante notare che a causa del loro carattere transitorio, l'ambito di applicazione di queste linee guida è limitato. Esse definiscono in effetti le attese per gli audit di sostenibilità che saranno condotti per le prime entità sottoposte nel 2025.
Qual è il perimetro dell'audit di sostenibilità CSRD?
1️⃣ Assi della missione di certificazione
Il quadro normativo generale della missione di certificazione delle informazioni sulla sostenibilità è stabilito agli articoli L821-54 e L822-24 del Codice di commercio (creati dall'ordinanza di trasposizione della direttiva CSRD).
Questi articoli stabiliscono i quattro assi della missione di certificazione:
- Verificare la conformità alle norme ESRS dell'analisi di doppia materialità e il rispetto dell'obbligo di consultazione del comitato sociale ed economico (CSE) quando l'azienda è sottoposta a tale obbligo.
- Verificare la conformità alle norme ESRS delle informazioni di sostenibilità pubblicate nel rapporto di gestione.
- Verificare la conformità del markup delle informazioni (formato XBRL) alla norma europea (non ancora pubblicata ad oggi).
- Verificare il rispetto dei requisiti di pubblicazione delle informazioni pubblicate secondo il riferimento 'Tassonomia'.
💡 Da notare: La norma europea relativa al markup delle informazioni sulla sostenibilità non è ancora stata pubblicata, le linee guida di H2A trattano solo degli assi n.1, n.2 e n.4 della missione di certificazione.
2️⃣ Livello di garanzia richiesto
È importante ricordare che la missione di certificazione deve attualmente essere effettuata nel quadro di un'assicurazione limitata.
Come spiega la direttiva CSRD, "la conclusione di una missione di assicurazione limitata è generalmente espressa in forma negativa". In altre parole, il revisore dichiara di non aver riscontrato alcun elemento che gli permetta di concludere che il rapporto contiene inesattezze significative.
💡 Da notare : La direttiva CSRD prevede un progressivo rafforzamento del livello di garanzia richiesto. Infatti, a partire dal 1° ottobre 2028 al più tardi, le aziende saranno tenute a far controllare il loro rapporto sulla base di una missione di garanzia ragionevole.
Quali sono le principali fasi dell’audit di sostenibilità CSRD?
Le linee guida dell’H2A ritornano sui diversi assi della missione di certificazione e forniscono un certo numero di precisazioni sui principali elementi studiati dal verificatore.
1️⃣ Fasi preliminari ai lavori di verifica
Prima di intraprendere i lavori di verifica, l’auditor deve prendere conoscenza dell’entità e del suo ambiente. Si tratta di una fase essenziale che consente al verificatore di “raccogliere elementi che gli permettono di definire (...) l’estensione delle verifiche da condurre per emettere il suo rapporto”.
L’auditor deve in particolare prendere conoscenza del settore di attività dell’azienda, delle sue caratteristiche e della sua comprensione delle esigenze legali e regolamentari riguardanti il rapporto di sostenibilità.
In base ai diversi elementi raccolti, il verificatore pianifica quindi i suoi lavori (natura, estensione delle verifiche da condurre, numero di ore di lavoro necessarie, ecc.). Queste informazioni sono annotazioni in un piano di missione e in un programma di lavoro.
2️⃣ Controllo della conformità dell’analisi di doppia materialità alle norme ESRS
L'H2A specifica che non è previsto in pratica che i verificatori “duplicano” l’analisi di doppia materialità ma che valutano che sia stata effettivamente implementata conformemente a quanto previsto dalle norme ESRS.
L’auditor deve in particolare prestare particolare attenzione ai seguenti punti:
- L’identificazione e la valutazione da parte dell’azienda dei suoi impatti significativi sull’ambiente e sulla società (materialità ambientale e sociale)
- L’identificazione corretta da parte dell’azienda dei rischi e opportunità legati alle questioni ESG che possono influenzare la sua performance finanziaria (materialità finanziaria)
- L’appropriatezza dei criteri utilizzati per identificare e gerarchizzare i suoi rischi e opportunità. Questi criteri devono essere adattati alla sua catena del valore e alle sue parti interessate.
- L’utilizzo di metodi robusti e basati su dati affidabili
- L’integrazione dell’analisi di doppia materialità nella strategia globale dell’azienda
3️⃣ Controllo della conformità alle norme ESRS delle informazioni in materia di sostenibilità
Questo secondo asse della missione di certificazione implica per l’auditor di verificare che le informazioni pubblicate siano chiaramente identificabili e rispettino le caratteristiche di rilevanza, rappresentazione fedele, verificabilità e comprensibilità stabilite dalle norme ESRS.
Tuttavia, tenendo conto del volume delle informazioni, il verificatore deve verificare specificamente solo alcune di queste informazioni. L’esercizio del suo giudizio professionale deve quindi permettergli di selezionare:
- Le informazioni che, secondo lui, presentano un rischio significativo di non conformità alle disposizioni regolamentari e alle caratteristiche a cui devono rispondere
- Le informazioni per le quali esistono, secondo lui, forti aspettative degli utenti
🔎 Focus : Per verificare queste diverse informazioni, il verificatore può ricorrere a procedure analitiche, osservazioni fisiche, ispezioni, banche dati, oltre che ad esperti quando necessario.
Nell'ambito di questa verifica, che avviene nel contesto di un'assicurazione limitata, l'auditor verifica unicamente l'assenza di errori, omissioni o incoerenze di tale importanza da mettere in discussione la conformità agli ESRS.
4️⃣ Controllo del rispetto dei requisiti di pubblicazione delle informazioni previste dal framework 'Tassonomia'
Per memoria, la tassonomia europea (chiamata anche 'tassonomia verde') stabilisce una classificazione delle attività economiche considerate 'sostenibili' da un punto di vista ambientale e sociale.
Il regolamento 'Tassonomia' (articolo 8) prevede che tutte le imprese soggette al reporting di sostenibilità CSRD devono includere nella loro dichiarazione informazioni sul grado in cui le attività dell'azienda possono essere qualificate come sostenibili ai sensi della tassonomia.
La missione di certificazione non si limita solo alle informazioni in materia di sostenibilità ma include anche la verifica dell'assenza di errori, omissioni o incoerenze nelle informazioni richieste in base alla tassonomia europea.
L’auditor verifica in particolare:
- Che le procedure di identificazione delle attività economiche coprano tutte le attività economiche dell'entità e rispettino i requisiti della tassonomia
- Che le informazioni siano presentate conformemente a quanto richiesto dalla norma ESRS 1 e dal framework tassonomia
💡 Da notare: Come per l’asse precedente, l’auditor limita la sua verifica alle informazioni che presentano, a suo avviso, "un rischio significativo di non rispetto del framework tassonomia".
Può ricorrere agli stessi metodi usati per la verifica delle informazioni di sostenibilità (osservazioni fisiche, procedure analitiche, ecc.).
5️⃣ Redazione di un rapporto di certificazione
Alla fine delle sue operazioni di verifica, l’auditor presenta i risultati in un rapporto scritto destinato all'organo chiamato a deliberare sui conti dell'azienda.
Questo rapporto comprende, in particolare, per ciascun asse della missione:
- Una descrizione della natura delle verifiche effettuate
- La formulazione di un'opinione di conformità, di conformità con riserve o di non conformità
- Se del caso, la formulazione di una impossibilità di esprimere un'opinione (motivata)
Queste conclusioni possono essere accompagnate da una serie di osservazioni ritenute utili dall’auditor.
Infine, il rapporto contiene anche una descrizione degli elementi che hanno ricevuto, da parte del verificatore, un'attenzione particolare (per ciascun asse della missione).
🔎 Focus: L'allegato III delle linee guida della H2A mette a disposizione dei verificatori diversi modelli di rapporto di certificazione
Conclusione
La divulgazione di informazioni che siano al contempo pertinenti, comparabili e affidabili costituisce un requisito essenziale del nuovo rapporto di sostenibilità istituito dalla CSRD.
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